“Credo che avere la terra e non rovinarla sia la più bella forma d’arte che si possa desiderare”  Andy Warhol (Artista Statunitense 1928-1987)

Progresso ed ambiente son due elementi che da sempre interagiscono ma non sempre con risvolti positivi per entrambe. Nel corso dei secoli, l’evoluzione umana ha sicuramente raggiunto livelli inimmaginabili sfruttando le molte risorse messe a disposizione dal “Pianeta Azzurro”.

È innegabile che i benefici abbiano permesso l’evoluzione sempre più veloce delle tecnologie ma altrettanto evidenti sono i segni indelebili causati da comportamenti talvolta irresponsabili.

Se le Nazioni si mettono a confronto cercando di raggiungere accordi per ridurre l’inquinamento e/o comunque di limitare i danni, anche le piccole realtà possono intervenire correggendo con pazienza e perseveranza le azioni scorrette dovute ad abitudini e disinformazione, intraprendendo un percorso che porti alla certificazione ambientale.

Ecco quindi che le piccole usanze ormai fatte proprie nella vita di tutti i giorni, come ad esempio la raccolta differenziata, trovano allocazione anche presso le imprese ove si lavora. Da un giorno all’altro il bidone alla macchina del caffè è stato rimpiazzato da scatoloni sagomati appositamente per la funzione e numericamente corrispondenti alle tipologie di materiali offerti nella zona ristoro, mentre i cestini degli uffici vengono sostituiti da più contenitori che invitano al corretto smaltimento dei materiali più o meno pericolosi e/o riciclabili.

Forse qualche anno fa abbiamo sorriso quando in coda alle e-mail ricevute appariva il messaggio di procedere alla stampa solo se necessario ma oggi, anche grazie al continuo progresso tecnologico, evitare la riproduzione porta vantaggi anche in termini di maggior ordine e riorganizzazione degli spazi.

Molte aziende non si sono fermate a questi primi provvedimenti. Tra le altre, le assicurazioni sono in prima linea con le proprie reti distributive ed hanno iniziato un percorso di certificazione ambientale, i cui costi, tanto in termini monetari quanto di impegno del singolo individuo, sono notevoli: dall’attenzione circa la provenienza e l’uso consapevole dei materiali strettamente connessi al lavoro svolto, a quella dedicata ai prodotti utilizzati dal personale delle imprese di pulizia o dei fornitori delle macchine di ristoro.

Una nuova sfida quindi che viene premiata evidenziando, su web o documentazione di vario genere, la certificazione ambientale i cui step di raggiungimento sono numerosi e severi così come le eventuali ispezioni il cui obiettivo è di verificare il mantenimento degli standard anche dopo l’ottenimento della attestazione stessa.

Come in molti altri casi, il cambiamento più consistente potrebbe così avere inizio dalle piccole entità piuttosto che dai “grandi della terra”.

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